domenica 29 novembre 2009

entrare in contatto con le cose come sono

Questo è un 'altro brano tratto da il suono del silenzio del monaco buddhista ACHAAN SUMEDHO

"Siamo così convinti, così schiavi dei nostri pensieri, punti di vista, opinioni e identità, da non riuscire a vederli in prospettiva. Sappiamo solo giudicarli. Diamo giudizi di valore su noi stessi, sul mondo in cui viviamo, come dovrebbe o non dovrebbe essere, come io dovrei o non dovrei essere. [...] Questa è la mente critica, vero? [...] «Dovrei essere...», o: «Non dovrei essere...». Ma in tutto ciò c'è la consapevolezza che si tratta di una creazione, che mi sto creando in quel modo. Quindi riflettendo, osservando voi stessi, cominciate a notare la differenza fra la consapevolezza, che non è creata, che non è il sé, e i modi in cui create voi stessi. E in che modo creo me stesso come persona? Devo iniziare a pensare: «Sono Achaan Sumedho». Se mi limito a essere consapevole, nella mia mente non c'è nessun 'Achaan Sumedho'.[...] Il pensiero è una creazione. Quindi, in questo preciso momento, che cos'è che non è un pensiero? La consapevolezza non è un pensiero. [...]Se la mente è distratta e vi sentite confusi o euforici, irrequieti o doloranti, oppure arrabbiati e turbati per qualche motivo [...] che fare, allora?Forse andare a correre per i campi. O accettare pazientemente lo stato mentale del momento. Perché se lo lasciate a se stesso si risolve. È impermanente, cambia. Quindi entrate in rapporto con lo stato d'animo con l'atteggiamento del testimone, non del giudice. Non appena lo giudicate, siete tornati al mondo fenomenico del: «Il mio stato d'animo non mi piace, voglio liberarmene. Come faccio a liberarmene? Non lo voglio!». Allora diventa un problema. Non solo lo provate, ma lo caricate di sentimenti negativi: «Non mi piace! Non lo voglio!» [...] La situazione si complica. [...] Entrare in contatto con le cose come sono, e di conseguenza non cercare di controllare tutto, richiede pazienza.Avere pazienza e costanza significa che, anche se creiamo qualcosa di doloroso e indesiderabile, e non ci fa piacere, siamo disposti a lasciarlo essere com'è. Dicendo di accettarlo così com'è non vi sto chiedendo di farvelo piacere. Accettare qualcosa non significa trovarlo piacevole. Significa che, se in questo momento siete distratti e confusi, lo accettate; significa permettere a quella sensazione di essere com'è. [...] Se la lasciate stare, il fango si deposita sul fondo. Ecco perché è importante conoscere se stessi, nella pratica della meditazione formale, semplicemente notando, facendo attenzione: l'umore, lo stato mentale, è così.[...] Consapevolezza è [...] una forma di saggezza che non è giudicante. Non valuta la qualità delle cose, dichiarandone una migliore dell'altra. Le conosce per quelle che sono. [...] Quando comincio a pensare, escludo. Scelgo qualcosa e ne giudico la qualità. Mi faccio un'opinione: «Mi piace», «Non mi piace». Ma [...] la consapevolezza intuitiva, non critica e non giudica. [...]Via via che acquistiamo fiducia nella consapevolezza ci liberiamo dalla schiavitù delle abitudini acquisite. [...] Riconosciamo tutto per quello che è. Quindi qualunque cosa pensiamo o proviamo nel momento presente la accogliamo, riconoscendola e accettandola per quella che è. La trattiamo con pazienza accogliente, lasciandola essere com'è. Allora potrà cambiare spontaneamente. Ma non cerchiamo di disfarcene.Su questo punto l'insegnamento del Buddha è molto diretto. Fa sempre riferimento al qui e ora. Consapevolezza qui e ora, liberazione qui e ora, nibbāna qui e ora. Non: «Se ce la mettete tutta, potreste raggiungere il nibbāna al termine del ritiro». [...] Il punto è imparare a rendersi conto della realtà, a riconoscerla. [...] L'incondizionato, quindi, non si può trovare in quanto oggetto, lo siete già" (27-32).

ISTRUZIONI PER DISPORSI ALLA CONSAPEVOLEZZA

QYESTO èì UN BRANO DI CORRADO PENSA CHE FA CAPIRE MOLTO BENE COSA SI INTENDA PER CONSAPEVOLEZZA NELL'AMBITO DEL BUDDHISMO:

Istruzioni per disporsi alla consapevolezza CORRADO PENSA
La meditazione di consapevolezza ci chiede di aderire alle condizioni in cui ci troviamo adesso qui e di lasciar cadere i vari pensieri circa le condizioni nelle quali ci piacerebbe essere o nelle quali riteniamo che dovremmo essere. Abitare consapevolmente le condizioni presenti significa essere unificati e vivi. Volgere l’attenzione al respiro è una ‘attività’ che sorregge anzitutto questa presenza nel presente, questo essere con quello che è così com’è, e dunque questo sapore di verità, questo salutare risvegliarsi al qui e ora.
Non che una cosa accaduta nel passato non sia vera. Ma se ci identifichiamo e ci attacchiamo al ricordo di questa cosa, noi restiamo inevitabilmente separati dalla vita che vive in questo momento. Al contrario, se non impartiamo al ricordo uno spessore, una realtà che non ha e riusciamo invece a stare davanti al ricordo in semplicità attenta, allora non ci divideremo dalla vita presente.
Di fatto, un ricordo può essere molto più di un ricordo, al punto di sembrare più reale della persona con cui stiamo conversando. La meditazione di consapevolezza si ripropone di farci superare questa distorsione (che ha tantissime forme) e di radicarci in ciò che è, qui e ora, così com’è. Quando si insiste sulla necessità di ‘stare col respiro com’è’, questo non è soltanto un fatto tecnico. È di più. Infatti se impariamo a prestare un’attenzione accettante al respiro così com’è noi costruiamo una base per poter ‘stare con le cose così come sono’. Dalla piccola accettazione alla grande accettazione: col respiro così com’è, con noi stessi così come siamo, con gli altri così come sono, con le situazioni e gli eventi così come sono.
Ciò è ben diverso da quella sottile e invadente sfiducia in noi stessi, da quel dirsi, in sostanza: "Potrò stimarmi e accettarmi a patto che riesca ad avere una certa continuità nel seguire il respiro. Allora avrò il diritto di sentirmi a mio agio, altrimenti no!". Ora una cosa è aspirare, giustamente, ad avere una buona resa nel lavoro della meditazione, altra cosa è questa specie di ricatto affettivo, questo spirito autopunitivo.
E invece, non sarà per caso possibile essere a proprio agio con quello che sappiamo fare ora, a proprio agio esattamente nello stato mentale e fisico che è presente adesso? Ed è possibile, inoltre, che l’eventuale preferenza per uno stato diverso rimanga una semplice preferenza, senza trasformarsi in lamento, disappunto, giudizio? Ci vuole un po’ di tempo per accorgersi che è solo su questa base di schietta accettazione che possiamo esercitare il retto sforzo.
Infatti lo sforzo giusto è anzitutto la capacità di chiamare a raccolta tutta l’energia di cui disponiamo in questo momento. Appena ci diciamo: "Come mai non ne ho tanta come ieri?" oppure "ne dovrei avere di più" abbiamo creato un problema, deragliando dal binario del retto sforzo. Noi pensiamo che il problema sia la quantità di energia. Invece il problema è proprio questo atteggiamento censorio e frustrato che, determinando una dolorosa scissione interna, finisce col paralizzarci.
L’idea è dunque di ‘sistemarsi’, di accomodarsi semplicemente in quella misura di energia e di sforzo che è disponibile al momento. Questo moto discreto e saggio accresce, senza parere, l’energia e ci dispone in un rapporto di familiarità con la pratica. E ciò, a sua volta, rende progressivamente più spontanea la consapevolezza.
Si può anche dire che dobbiamo imparare la strada che porta da un modo rigido e nervoso di praticare a un modo disteso e flessibile. Un po’ come succede, per esempio, nella danza. Solo che nella danza basta un’occhiata per vedere se stiamo superando l’iniziale impaccio. Nella meditazione la questione è soprattutto mentale ed è più sottile e complessa. Il nervosismo e la rigidezza si manifestano soprattutto in due maniere: nel correre dietro all’oggetto di meditazione e nel frequente contrarsi nel giudizio e nel confronto. Invece la disposizione meditativa più flessibile e accettante si manifesta come immobilità ricettiva e trasparente: non inseguiamo l’oggetto della consapevolezza, bensì lo riceviamo a piè fermo, ne siamo lo specchio puntuale, lo lasciamo accadere guardandolo.
Come già si accennava, i frutti di questo apprendistato travalicano l’ambito meditativo in senso stretto. Se ci rapportiamo al respiro nella maniera nervosa e giudicante non faremo che rafforzare questo atteggiamento nella vita. Se invece facciamo in modo di allevare la nostra meditazione secondo la modalità distesa, ferma e ricettiva, allora col tempo ci ritroveremo a volere che tutta la nostra vita sia così.
Dunque, se siamo rigidi e giudicanti andremo incontro a un crescente sbilanciamento, saremo sempre più affannati e a un certo punto la stanchezza e la tensione avranno il sopravvento. Per lo più bisogna ripetutamente incappare in questo errore per poter capire e apprezzare finalmente la più sottile modalità ricettiva. A questo proposito si può osservare che la stessa parola ‘energia’ tende a evocare qualcosa che si proietta, si slancia, corre eccetera, mentre il concetto di una energia ferma-flessibile-trasparente è meno familiare e quindi richiederà più tempo per tradursi in realtà ed entrare in circolo.
Allora: inspirare sapendo di inspirare, espirare sapendo di espirare. Nulla di più, nulla di meno. Più questo ritmo corpo-mente è semplice e innocente, più aiutiamo la consapevolezza a emergere. Quanto più, al contrario, ci agitiamo, tanto più ci allontaniamo dalla consapevolezza. Però ogni istante è buono per ritornare alla consapevolezza, deponendo l’agitazione e l’affanno giudicante. O meglio: collocando tranquillamente anche l’affanno giudicante nel raggio della consapevolezza, secondo lo spirito della ‘mente del principiante’.
Tornare all’attenzione al respiro come se fosse la prima volta: questo è l’albeggiare della mente di principiante. Ma quando poi riusciamo ad osservare con la medesima innocenza il nostro rammarico per esserci distratti, allora la mente di principiante comincia a diffondere la sua luce.
Il rammarico che viene, il rammarico che va, il giudizio che viene, il giudizio che va: esattamente come il respiro che viene e il respiro che va. Il continuo cangiare del corpo e della mente che si riflette in una consapevolezza via via più equanime e compassionevole.




http://www.lameditazionecomevia.it/

venerdì 17 aprile 2009

pilates

Sono ormai diversi anni che pratico un allenamento che consiste in 3 uscite settimanali da 45 minuti l'una di corsa, alternati a sedute leggere di pesi, questa routin pero' mi ha annoiato... così 6 mesi fa ho deciso di provare ad intervallare la corsa con il walking e il pilates.
I risultati sono stati veramente soddisfacenti, l'allenamento è risultato piu' completo e divertente;
per chi non conoscesse il pilates basta che vada su you tube e ricerchi i video " winsdor pilates" che secondo me sono i migliori.
http://www.youtube.com/watch?v=OiofMIbEJeA
http://www.youtube.com/watch?v=BETvEeh3CL8
attraverso questo tipo di allenameto ho ottenuto i seguenti risultati:
-addominali, glutei e fascia lombosacrale molto piu' forti
-gambe piu' allenate a sforzi anaerobici
- mantenimento del peso corporeo con diminuzione della percentuale di grasso in favore di quella muscolare ( le gambe sono veramente piu' toniche).
- nelle donne ho notato che facendo insieme a questo tipo di allenamento sedute alternate di massaggio connettivale-linfodrenante la presenza di tessuto connettivo alterato ( cellulite) è molto diminuito.
Se vi interessa approfondire questo tipo di allenameto contattatemi senza problemi tramite mail, sar0' contentissimo di rispondervi!
buona giornata!

giovedì 16 aprile 2009

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martedì 14 aprile 2009

ASMA E ALLERGIE

Recentemente ho letto questo articolo sul sito www.disinformazione.it , essendo che da pochi anni sono diventato allergico ai pollini delle graminacee ho deciso di vedere se quello che ho letto poteva migliorare la mia situazione ed in effetti e' migliorata di molto, grazie anche ad una integrazione quotidiana di un multivitaminico generale ed a un integratore alcalinizante.
vi riporto l'articolo:

Si stima che 12 milioni di bambini americani soffrano di asma, e molte migliaia muoiano ogni anno. Poniamo  fine all’asma entro 5 anni. Salviamo i bambini dalla costante paura del soffocamento causato dal mancato riconoscimento della loro carenza d’acqua !

Asma e allergie sono indicatori che il corpo ha operato un aumento nella produzione del neurotrasmettitore istamina, il sensore che regola il metabolismo dell’acqua e la sua distribuzione nel corpo. E’ stato accertato che gli asmatici hanno un aumento del contenuto di istamina nel tessuto polmonare e che è l’istamina che regola le contrazioni dei muscoli bronchiali.. Visto che i polmoni sono uno dei punti da cui, attraverso l’evaporazione, avviene la perdita di acqua, la contrazione dei bronchi prodotta dall’istamina vuol dire che evapora meno acqua durante l’atto della respirazione – una semplice naturale manovra per conservare l’acqua del corpo.
L’istamina è un agente che, oltre alla sua funzione di regolazione dell’acqua, è responsabile  dei sistemi di difesa del corpo (antivirali, antibatterici ed immunitari). Con un normale contenuto di acqua nel corpo, queste azioni si svolgono ad un livello quasi impercettibile e moderato. Con il corpo  in uno stato disidratato,  al punto che l’attività dell’istamina diventa eccessiva in quanto deve   regolare l’acqua, l’attivazione delle cellule che producono istamina per il sistema immunitario ne rilascerà una quantità esagerata  normalmente tenuta in serbo per altre funzioni.
E’ stato dimostrato negli animali da laboratorio che la produzione di istamina nelle cellule a ciò adibite diminuirà con un aumento dell’assunzione giornaliera di acqua. Entrambe le malattie (asma ed allergie) andrebbero trattate con un pronto e deciso aumento di acqua. In media, le persone afflitte da tal disturbi reagiscono positivamente entro un lasso di tempo che va  da una a quattro settimane dopo la regolazione dell’acqua del corpo. 

Jose A. Rivera M.D. 1/5/95
International Federation of Holistic Medicine

Caro Dr. Batmanghelidj,
questa lettera è di apprezzamento per l’informazione che lei ha diffuso a proposito della disidratazione e dell’asma. Come lei ricorderà, io soffro di asma sin da quando ero al college ed ho avuto molti attacchi di anafilassi che hanno minacciato la mia vita.
Grazie alle informazioni che lei mi ha fornito, ho potuto migliorare e curare la mia asma con ingestione di acqua e di sale. Sono libero dall’asma da circa 1,5 anni e non ho avuto  alcuna reazione agli allergeni come in passato. L’informazione è stata molto utile per rendermi consapevole di quanto e  quando bere acqua e prendere del sale per idratare il mio corpo e per  prevenire ogni ritorno di asma.
Inoltre, ho avuto la possibilità di consigliare i miei pazienti con problemi di respirazione e di allergia su come  aumentare senza pericoli  la quantità di acqua e di sale e, con mio stupore, i miglioramenti sono stati spettacolari.
Grazie per aver dato a me e ad altri il respiro vitale attraverso qualcosa di così semplice come l’acqua ed il sale.
Sinceramente
Jose A. Rivera M.D.

Il signor Michael Peck, citato nel capitolo 6, scrive  di aver sofferto di  asma sin dall’infanzia. Egli divenne anche sensibile ad ogni tipo di “allergene”, ma adesso non ha più paura di questi problemi di salute. Sempre nel capitolo 6, il signor Michael Paturis ha testimoniato che le condizioni allergiche di sua moglie sono divenute meno problematiche.
Jose Rivera, Medico (vedi lettera), ha sofferto per molti anni di allergie e di asma. Egli era fortemente allergico ai gatti. Infatti non poteva mettere piede in una casa con dei gatti. Sembra che una volta egli si sia ammalato seriamente dopo essere stato vicino ad un gatto. Applicando questa nuova informazione relativa al rapporto tra eccesso di disidratazione e maggiore produzione di istamina, egli si è ripreso da entrambi questi disturbi. Per chiudere in bellezza, egli adesso tratta i suoi pazienti asmatici con acqua e con sale.
Avete già preso visione della lettera di Priscilla Preston (pagina ….). Di seguito troverete la lettera di Joanie Winfield. Parlo di queste persone soltanto perché le loro lettere testimoniano il fatto che bere giornalmente un’adeguata quantità  di acqua ha portato ad una totale guarigione di persone adulte dall’asma e dalle allergie anche  dopo molti anni che soffrivano di tali affezioni.
Non dimenticate che, se del sangue concentrato raggiunge i polmoni, la produzione locale di istamina è un processo naturale ed automatico. Il suo abbondante rilascio provocherà la contrazione dei bronchi. Se soffrite di asma o di allergie, aumentate la vostra dose giornaliera di acqua. Non bevete tantissimo, pensando di poter cancellare il danno di molti mesi o di anni di disidratazione in pochi giorni con un massiccio apporto d’acqua. Avete bisogno di bere regolarmente ogni giorno una quantità di pura acqua, 8 – 10 bicchieri da 250 cc, finchè non viene recuperata la completa idratazione del corpo nel corso del giusto periodo di tempo.
Riducete l’ingestione di succo d’arancia ad uno o massimo due bicchieri al giorno, perché la elevata percentuale di potassio in esso contenuta può provocare una produzione di istamina superiore al necessario. Gli asmatici dovranno ricordare sempre questo avvertimento.

Caro Dr. Batmanghelidj,
le sto scrivendo questa lettera per ringraziarla di aver condiviso con i suoi lettori la sua scoperta sul bisogno del corpo di acqua.  Io ho tratto grande beneficio seguendo i suoi consigli sull’acqua.
I cambiamenti nella mia salute sono stati veramente notevoli. Ero abituata a considerare l’asma un mio grande problema di salute. Da quando ho cominciato a bere abbastanza acqua, comunque, sono stata in grado di respirare liberamente senza l’uso di alcuna medicina.  Che cambiamento nella mia vita!
Vi sono stati anche altri benefici, come una pelle più soffice ed una maggiore chiarezza mentale.
Sono davvero contenta di aver letto il suo libro, e desidero condividere i suoi consigli con il maggior numero possibile di persone.
Ancora una volta, grazie per il suo aiuto
Sinceramente

Joanie Winfield

Mary B. è amministratrice in uno dei dipartimenti governativi responsabile del sistema sanitario in una grande città. Ella ha sofferto di asma per molti anni. Non andava più a spasso nei parchi. L’insufficienza respiratoria la privava della gioia di camminare. Capitò per caso che uno dei miei colleghi della Fondazione per il Semplice nella Medicina venne a conoscenza del suo problema. In risposta alle sue raccomandazioni di bere acqua,  rispose che lo faceva già ampiamente. Quando le venne chiesto di descrivere dettagliatamente la sua ingestione giornaliera di acqua, venne fuori che lei beveva ogni giorno molti bicchieri di succo d’arancia e calcolava l’ingestione di succo come ingestione di acqua.  Le venne spiegato che, sebbene il succo d’arancia contenga acqua, non  si può ammettere che esso possa rimpiazzare i bisogni del corpo di pura e semplice acqua. Ella accettò il consiglio di ridurre il numero dei bicchieri  di succo di arancia e di aumentare quello dei bicchieri di acqua. In pochi giorni la sua insufficienza respiratoria migliorò. L’ultima volta che avemmo sue notizie, era libera dall’asma in modo evidente. 
Lasciatemi spiegare un altro importantissimo problema dell’asma – cioè la funzione del sale. Quando c’è mancanza di acqua, il corpo comincia a trattenere il sale. Ma in alcune persone i meccanismi regolatori del sale sono inefficienti. A questo problema fisiologico bisogna aggiungere una cattiva educazione circa le diete prive di sale che sono diventate una stabile tendenza nella nostra società. In alcune persone, la mancanza di sale nel corpo si può verificare e produrre sintomi del tutto simili alla carenza di acqua, come alcuni tipi di dolori artritici.

E’ mia convinzione che nei gravi attacchi di asma, la mancanza di sale è uno dei fattori determinanti. Desidero condividere un importante segreto con voi. Il sale è un antistaminico naturale. Le persone che soffrono di allergie dovrebbero cominciare ad aumentare la loro ingestione di sale per prevenire la produzione di istamina in eccesso.
L’acqua è necessaria per mantenere umidi le vie respiratori e per prevenire che si secchino quando l’aria le attraversa nei due sensi. In caso di disidratazione, la secrezione di muco protegge le vie respiratorie dall’inaridimento.  Nei primi stadi dell’asma, il muco viene prodotto per proteggere i tessuti. Arriva il momento in cui viene prodotto molto muco e si accumula, impedendo il normale passaggio dell’aria attraverso le vie respiratorie. Il sodio è un naturale scioglitore di muco, e viene normalmente messo in circolazione  per rendere il muco “eliminabile”. Ecco perché esso ha un sapore salato quando viene a contatto con la lingua.
Il sale è necessario per sciogliere il muco nei polmoni e renderlo acquoso per permettere la sua  espulsione dalle vie respiratorie. In caso di disidratazione,  in congiunzione con i meccanismi di conservazione dell’acqua, scatta un programma simultaneo per la conservazione del sale. Parte di questo programma consiste nel non cedere sale per l’espulsione del muco. Il corpo infatti vuole essere tranquillizzato che sia l’acqua che il sale siano disponibili prima di rilasciare la contrazione dei bronchi e che il muco sia fluido abbastanza da poter essere espulso.

Riferimento: Jeremy Christopher

Caro Dr. Batmanghelidj,
le scrivo per ringraziarla della sua cortese assistenza nel trattare le allergie di Jeremy, il mio bambino di 8 anni che, negli ultimi 3-4 anni, ha sofferto di gravi sintomi collegati alla rinite allergica ed all’asma.
Più di recente egli ha avuto episodi di forte tosse e rinite connessi alla sua asma.           
Il 28 Aprile  1995, abbiamo cominciato un programma di reidratazione consistente in due bicchieri di acqua bevuti prima di mangiare o di svolgere attività fisica,  con l’ esclusione di qualsiasi altro liquido. In più egli consuma mezzo cucchiaino di sale che viene aggiunto al suo cibo per controbilanciare la maggiore assunzione di acqua.
Nel giro di 3 – 4 giorni egli ha fatto dei progressi incredibili; non ha più la violenta ed eccessiva produzione di muco, la tosse è praticamente scomparsa, e lo starnutire e gli altri sintomi allergici sono completamente svaniti.  Perciò abbiamo sospeso  il Benadril e l’Albuterol ed abbiamo continuato il suo programma di idratazione.
Jeremy sta seguendo tale programma da circa 5 settimane, da oltre 4 settimane ha eliminato i medicinali e sta veramente bene. I suoi sintomi sono scomparsi non solo sul piano soggettivo, ma anche con  risultati oggettivi, i suoi flussi respiratori sono tornati nella normalità.  La sua costante sonnolenza causata dalle medicine è scomparsa edi conseguenza è più attento ed i suoi voti scolastici sono  migliorati.
Perciò desidero enfatizzare la validità che questo trattamento ha avuto su Jeremy, augurandole successo nel condividere con tanti altri questo programma molto efficace e privo di costi.
Ancora una volta, Dr. Batmanghelidj, voglio ringraziarla per avermi consigliato questo nuovo trattamento per l’asma e le allergie di Jeremy.
Sinceramente  sua

Cheryl Brown Christopher
1419 Forest Drive
Annapolis – Maryland 21403

Nei bambini con fibrocisti polmonare, si dovrebbe tener ben presente questo rapporto tra sale ed acqua per un normale sviluppo della funzionalità  dei polmoni, inclusa la secrezione di muco.
Ecco perchè l’asma di Priscilla Preston e del  Dr. Rivera è migliorata. Ecco perché l’asma non è una “malattia” che deve essere “curata”. E’ un adattamento fisiologico del corpo alla disidratazione ed alla mancanza di sale. Essa ricomparirà ogni volta che non si presterà sufficiente attenzione ad una regolare assunzione di acqua e di sale.
Un pizzico di sale sulla lingua dopo aver bevuto dell’acqua inganna il cervello inducendolo a credere che nel corpo è arrivato tantissimo sale. Ed è allora che il cervello comincia a rilassare i bronchioli. Alcool e caffeina contribuiscono ai gravi attacchi di asma.  Le persone con l’asma dovrebbero aumentare leggermente la loro assunzione di sale.
Leggete la lettera inviatami dalla  Dr.ssa  Christopher. Suo figlio, Jeremy, doveva prendere due differenti medicinali  per la sua asma. La capacità aerea dei suoi polmoni, anche con le medicine, era il 60% del normale. In un mese di trattamento di acqua e sale, la sua capacità polmonare è passata al 120% del normale, senza alcuna medicina.

Valutate anche il caso di Aaron Warner. All’età di 10 anni doveva assumere 5 diverse medicine per trattare la sua asma. La madre mi disse: “Il programma che mio figlio avrebbe dovuto rispettare per prendere tutte queste medicine non era molto realistico per un ragazzo di 10 anni, e dopo due giorni di medicine egli stava molto peggio, con mal di testa, mal di gola, male alla bocca, e si sentiva stanco, sonnolento, di cattivo umore ed era anche diventato ipersensibile alla luce solare.”
Come risultato del trattamento con acqua e sale, anche Aaron fu in grado di abbandonare le medicine. I genitori sia di Jeremy che di Aaron erano esultanti, e l’informazione che l’acqua ed il sale possono curare l’asma fu trasmessa per radio per la prima volta il 5 Giugno 1995 dal Paul Harvey News.
La buona notizia si sta ora diffondendo sempre più. Noi forse potremo essere in grado in meno di 5 anni di porre fine all’ignoranza dei medici sulla disidratazione cronica cosa che produce l’inutile sofferenza di tanti milioni di bambini innocenti, al punto che diverse migliaia muoiono di asma ogni anno. Ciò che i genitori devono comprendere è il fatto che la respirazione diventa difficile per i bambini asmatici perché essi sono cronicamente  disidratati.
Amplificate l’impatto su 12 milioni di bambini asmatici dell’accresciuta assunzione di acqua per prevenire gli attacchi di asma e potrete immediatamente vedere la possibilità di salvarli dalla “soffocazione e morte” da disidratazione.
Ma ciò può essere ottenuto rapidamente solo con il vostro aiuto attivo e soltanto se riusciamo ad ottenere che i mezzi di comunicazione collaborino nell’educare il pubblico sulla funzione dell’acqua nel prevenire l’asma. Altrimenti i bambini sofferenti resteranno preda dell’ignoranza e del mercantilismo nella medicina.

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mercoledì 11 febbraio 2009

walking - camminata come allenamento

Come post di oggi volevo parlare di come ci si puo' avvicinare al fitness praticando la camminata come allenamento. Troppo spesso si pensa che allenarsi voglia dire fare allenamenti estenuanti,questo vale per chi vuole praticare uno sport in modo agonistico... per chi vuole "solo" migliorare il suo stato fisico e di salute ,ma e'molto tempo che e' in stato di inattivita', consiglio di iniziare con una camminata... Ormai e' circa un anno che faccio praticare ad una mia cliente 60 minuti al giorno per 5 giorni di camminata a passo abbastanza veloce ( 95-100 battiti cardiaci), in questo anno di allenamento si e' potuto notare un sensibile calo di peso corporeo, di massa grassa, un migliore stato mentale.

sabato 7 febbraio 2009

L'IMPORTANZA DI UN ALLENAMENTO AEROBICO

IN QUESTO BREVE POST VOGLIO FAR CAPIRE L'IMPORTANZA DI PRATICARE UN ALLENAMENTO AEROBICO ,CIOE' UN ALLENAMENTOCHE PERMETTE DI METTERSI IN FORMA, PERDERE I KG IN ECCESSO UNA VOLTA PER TUTTE E NELLO STESSO TEMPO USUFRUIRE DI TUTTI I BENEFICI CARDIOVASCOLARI E CIRCOLATORI.
CALCOLATE LA VOSTRA SOGLIA DI FREQUENZA CARDIACA MASSIMA ATTRAVERSO QUESTA SEMPLIC FORMULA:
220- ETA' ( ES. IO HO 32 ANNI LA MIA SOGLIA MAX SARA' 188 BATTITI).
DAL RISULTATO SI VEDE QUANTE' IL 55% - 65% DELLA SOGLIA MAX (NEL MIO CASO E' 103-123 BATTITI) , ED ECCO A QUANTI BATTITI DOVETE ALLENARVI NELLA VOSTRA CORSETTA O CAMMINATA QUOTIDIANA PER AVERE TUTTI I BENEFICI DI UN ALLENAMENTO AEROBICO.
IN QUESTO INTERVALLO SIETE SICURI DI BRUCIARE UN MIX DI ZUCCHERI E GRASSI, DIMAGRENDO LENTAMENTE MA INESARABILMENTE...

LE POZZANGHERE DELLA VITA

L'età è più una questione di focalizzazione e fisiologia, che di cronologia. Tante persone sono vissute tanti anni, ma hanno ancora brio e leggerezza nel camminare e flessibilità di pensiero.Un semplice esempio di ciò si può trovare durante una giornata piovosa. Quando persone "anziane" vedono una pozzanghera cosa fanno? Non solo vi camminano attorno, ma brontolano di continuo!Dall'altro lato i bambini - e quelli ancora giovani di spirito -potrebbero saltarci dentro, ridere e provocare schizzi d'acqua intorno, insomma divertirsi.Goditi le "pozzanghere" della vita. Vivi con passo leggero e un sorriso sul viso. Fai dell'allegria, bizzarria e giocosità, le nuove priorità della tua vita. Sei vivo! Puoi stare bene senza nessun motivo per esserlo.

lunedì 2 febbraio 2009

WELLNESS METABOLICO

AL GIORNO D'OGGI SI PARLA DI WELLNESS METABOLICO, OSSIA UNA CONDIZIONE DI BENESSERE PSICOFISICO CHE VA RICERCATA NON COME CONDIZIONE UTOPICA, MA SOPRATTUTTO NEL QUOTIDIANO. TOCCA A NOI TROVARE UN MODUS VIVENDI CHE FACILITI IL MANTENIMENTO DELLA NOSTRA SALUTE.
PER CAMBIARE IL PROPRIO STILE DI VITA E' INNANZITUTTO IMPORTANTE DECIDERE COME VOGLIAMO ESSERE NEL FUTURO, VEDERE COSA NON CI PIACE DI NOI,QUESTO DEVE ESSERE MOLTO CHIARO E POI FARE SCELTE CHE CI PORTINO VERSO LA NUOVA VISIONE DI NOI STESSI.